Ecco tutta la documentazione della prima e grande sfida della storia “CERTIFICATA UFFICIALMENTE DA UN ENTE DELLO STATO ITALIANO” TRA RABDOMANZIA E SCIENZA.
Premessa:
Nel 2025 Armanetti presenterà in anteprima, in videoconferenza con l'America, le sue scoperte legate alla rabdomanzia quantistica in merito alle sue scoperte della coscienza non locale e al primo
teletrasporto umano in entanglement con il corpo quantistico.
La sfida avvenuta nel Comune di Villafranca in Lunigiana tra Rabdomanzia e Scienza fu la prima, seguita da una seconda SFIDA ancora più straordinaria in Piemonte. Quest'ultima fu documentata ufficialmente dal Comune di Valdieri e dalla Regione Piemonte, finanziatrice del progetto che richiese al Politecnico di Torino di supervisionare scientificamente tutte le fasi della ricerca Termale. (vedi articolo)
La Sfida
RABDOMANTE PROFESSIONISTA QUANTISTICO:
Maurizio Armanetti, fondatore della rabdomanzia scientifica, successivamente evolutasi in rabdomanzia quantistica (Quantumestesia).
Armanetti era Presidente della Luni Ricerche srl, oggi ALEXANDRA sas, società leader mondiale nella ricerca termale, con un successo certificato dagli Enti dello Stato italiano NELLE SCOPERTE
TERMALI prossimo al 99%.
GEOLOGI:
Prof. Roberto Chetoni, considerato un Luminare nel campo Termale, supportato dall'Ing. Alberto Godio
(Politecnico di Torino), dal Geologo Serradimigni Rino (Pisa) e dall'elettrotecnico Marchettini Sergio. Quest'ultimo è l'inventore del sistema sperimentale POSEIDON, un rilevatore elettronico computerizzato definito dalle cronache come “rabdomante elettronico”, studiato e accreditato dall'Università di Pisa.
Nonostante che il Prof. Chetoni, come da lui stesso scritto nella relazione finale, redatta dopo il totale fallimento della perforazione nella Selva di Filetto, avesse dichiarato che non esistono apparecchiature scientifiche per individuare l'acqua termale, impedì di scavare là dove, secondo l'indicazione di Armanetti, si sarebbe effettivamente trovata l'acqua termale.
Storia:
Tutto ebbe inizio quando Armanetti, perforando fino a 120-150 metri, scoprì una preziosa acqua termale nel Comune di Villafranca in L., zona Ponte Magra.
La scoperta, certificata e annunciata alla stampa due mesi prima della trivellazione, suscitò grande scalpore. Ne parlarono testate nazionali come il Corriere della Sera e il settimanale CHI.
Dopo questo successo, Armanetti individuò un nuovo punto nella zona della Selva di Filetto con l'obiettivo di scoprire acqua termale calda a 40°, necessaria per l'Acquaparco, (Punto dove
non è mai stato scavato il pozzo termale).
Stabilì che per ottenere tale temperatura sarebbe stato necessario scendere ad almeno 550 metri.
Quando Maurizio Armanetti, che ha importanti contatti con la scienza e collaborazioni con diversi geologi, ricevette dal Comune di Villafranca in Lunigiana l'incarico di individuare una preziosa falda di acqua termale calda per rilanciare l'economia locale a livello internazionale, non immaginava che ne sarebbe nata una storica sfida tra Scienza e Rabdomanzia, da lui non voluta, ma vinta clamorosamente.
Armanetti e Chetoni furono entrambi incaricati con delibera dal Comune per condurre le ricerche termali. Ciò che iniziò come una collaborazione proficua tra Rabdomanzia e Scienza si trasformò, dopo la rottura del rapporto da parte di Chetoni, in una competizione conclusasi con un totale fallimento delle ricerche scientifiche.
Il Prof. Chetoni impose al Comune l'estromissione di Armanetti dalla ricerca termale da lui stesso ideata con indicazione del punto di perforazione ancora oggi mai effettuato.
Villafranca, grazie alla scoperta di acqua termale a 40°, avrebbe potuto ospitare il primo Acqua Parco Termale d'Europa, capace di attrarre un milione di presenze all'anno e di creare oltre mille posti di lavoro, con un indotto turistico collegato allo sviluppo di strutture come campi da golf, un Hotel a 5 stelle con Centro Commerciale recuperando l’area Panda, una Beauty Farm, il Casello autostradale e molto altro.
Una volta consegnata la relazione della nuova ricerca termale di Armanetti nella zona della selva di Filetto, Chetoni decise di escludere Armanetti dal progetto.
Con l'ausilio di squadre di ingegneri, geologi ed elettrotecnici equipaggiati con strumenti all'avanguardia, tentò di seguire la stessa falda termale in un'area distante circa 200 metri dal
punto indicato da Armanetti.
Prima dello scavo del pozzo di Chetoni, Armanetti presentò ufficialmente al Comune una dichiarazione scritta nella quale affermava che nel punto scelto da Chetoni non si sarebbe trovata acqua termale e che la temperatura a 600 metri sarebbe stata di circa 28°, invece dei 37- 40° previsti.
I fatti gli diedero ragione (vedi relazione del Prof. Chetoni) e fu il fallimento di tutti i progetti, incluso quello del golf.
Il fallimento delle ricerche geologiche condotte da Chetoni compromise irrimediabilmente il progetto di Armanetti per il primo Acqua Parco Termale d'Europa, un investimento di 40 milioni di euro che avrebbe attratto milioni di turisti e creato migliaia di posti di lavoro.
La colpa del fallimento fu erroneamente imputata in toto al sindaco Barani che sebbene fosse coinvolto subì lui stesso il danno arrecato al Comune del vero responsabile il geologo Chetoni.
Il danno non fu solo, come pensa la popolazione di Villafranca, delle centinaia di migliaia di euro buttati ma del favoloso enalotto perduto di cui ne avrebbe beneficiato negli anni a venire a
tutta la popolazione villafranchese.
Armanetti cercò invano di coinvolgere la popolazione di Villafranca, tramite volantini e articoli sui giornali, per ottenere il sostegno necessario a estromettere Chetoni e salvare il
progetto.
Tuttavia, la popolazione rimase indifferente, partecipando con i silenzio assenso alla perdita di questa straordinaria opportunità economica.
Oggi, leggendo le cronache, Villafranca invece di essere tra i più ricchi è tra i Comuni più poveri della Toscana. Il vecchio detto "dalle stelle alle stalle" descrive perfettamente quanto è
successo.
Le stelle, il successo della scoperta termale, le stalle il suo fallimento.
Ancora oggi, molti Villafranchesi sono ignari dell’incredibile treno perso e delle conseguenze economiche per loro e per le generazioni future, non avendo sostenuto Armanetti nel momento cruciale.